Attività di sopralluogo in campo settore manutenzioni infrastrutture

L’ISO ha recentemente aggiornato la ISO IEC 17000 che definisce la terminologia e i concetti relativi valutazione della conformità. Lo standard è stato aggiornato oltre per l’inserimento di nuovi termini e definizioni sia per allinearsi con la versione aggiornata di ISO 9000 , sistemi di gestione della qualità – Fondamenti e vocabolario sia per recepire i cambiamenti tecnologici, ecc. nel settore della valutazione della conformità.

Se intendiamo la qualità come prevenzione o nella più attuale delle definizioni come gestione del rischio non possiamo perderci il suo presupposto fondamentale. I DATI. La raccolta dei dati, la loro aggregazione e stratificazione sono le fondamenta di una efficace processo di prevenzione. Senza questo il nostro edificio, spesso di carta, rischia di crollare al primo soffio di vento. Se vogliamo che il nostro sistema sia efficace e credibile dobbiamo avere la capacità e gli strumenti per recuperare analizzare i dati , interni o esterni, alla organizzazione. Tutte le tecniche e gli algoritmi del mondo per una efficace analisi dei rischi sono sostanzialmente inutili senza dati completi e coerenti. E le azioni di miglioramento che ne scaturiscono possono alla fine dimostrarsi poco utili.

Perché lavorare in una organizzazione che ti assicura un posto di lavoro ordinato e pulito, un collegamento veloce, fornitori affidabili, un referente per le problematiche di sicurezza e tante altre cose importanti, non potremmo occuparcene personalmente come facciamo nella nostra vita privata? Perché è il metodo più efficiente ed efficace se vogliamo per assicurare produttività e la qualità del nostro lavoro. A volte si danno per scontate tante cose e si dimentica quanto un sistema organizzativo efficace incida sulla nostra vita lavorativa

Tutti sono concordi nel ritenere la fase di riesame della direzione “fondamentale” in un sistema ma è così? Vediamo alcune considerazioni comuni sul riesame spesso sentite nelle organizzazioni:
“è un passaggio formale… ” , “lo vuole vedere l’auditor “, “una lunga relazione da fare una volta all’anno “, “… va organizzato secondo lo schema proposto della norma “, “…alla Direzione in realtà non Interessa ma bisogna farlo”. Alcuni di questi miti andrebbero sfatati il riesame va si formalizzato e reso disponibile per un audit ma: può essere parte di una analisi complessiva più ampia della direzione, può essere effettuato in diversi momenti, i punti richiesti dalla norma possono essere un di cui delle valutazioni economiche-gestionali di interesse della direzione aziendale e su cui la stessa definisce azioni e piani.

Come mail la componente personale è sempre cosi enfatizzata in un sistema di gestione? Pensiamo ai nostri lavori andati male, quale erano i motivi : “ero di fretta”, ” …per quello che lo anno pagato”, “… non si capiva quello che chiedevano”, ” il mio capo non capisce un … “, ” ormai il mercato è questo”. Forse in quel momento e in quel contesto non eravamo consapevoli di quello che dovevamo fare e di come dovevamo farlo.

Cosa ci lascerà l’esperienza della pandemia Covid-19 nella gestione aziendale? Sappiamo che la normazione recepisce con qualche anno di ritardo delle buone pratiche che si sono rivelate efficaci in campo. L’ultima grande innovazione concettuale nel mondo dell’organizzazione aziendale è stata la “gestione del rischio”. Scommetterei che il prossimo concetto che entrerà nelle norme di gestione aziendale sarà “Resilenza”.

In fase di inchiesta pubblica la norma UNI1608154:Informazione e documentazione che dovrebbe servire a noi utilizzatori delle norme tecniche (consulenti, auditor, organizzazioni) a comprendere i concetti relativi a questa materia. Questo perché la norma dovrebbe finalmente definire termini e definizioni organicamente coerenti e quindi un vocabolario condiviso per la gestione documentale prevista dalle norme di gestione aziendale.

Domanda: Cosa si rischia a non utilizzare un prodotto non marcato CE in un cantiere di costruzione?
Risposta: Il costruttore, il direttore dei lavori, il direttore dell’esecuzione o il collaudatore che, nell’ambito delle specifiche competenze, utilizzi prodotti non conformi agli articoli 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 del regolamento (UE) n. 305/2011 e all’articolo 5, comma 5, del presente decreto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 4.000 euro a 24.000 euro; salvo che il fatto costituisca più grave reato, il medesimo fatto è punito con l’arresto sino a 6 mesi e con l’ammenda da 10.000 euro a 50.000 euro qualora vengano utilizzati prodotti e materiali destinati a uso strutturale o a uso antincendio.